James Patterson - L'esperimento Angel_Maximum Ride





Momenti di panico estivo: il libro che state leggendo è agli sgoccioli, non pensavate di andare così veloci, non avete portato con voi l'altro, preparato diligentemente accanto alla valigia prima della partenza e ora guardate desolati una bancarella di libri in cerca di un sostituto valido.

Io così ho incontrato L'esperimento Angel. Maximum Ride, tipico romanzo dalla copertina figa, scritto da James Patterson... per un pubblico tipicamente post-adolescenziale (ridete pure, ma non c'era scritto da nessuna parte, e poi io sono giovine dentro, eccheddiamine).

A parte gli scherzi la storia non è male. Da un laboratorio segreto riescono a scappare, o meglio ad essere salvati da un ricercatore, dei bambini che hanno una caratteristica unica, sono infatti una sintesi riuscita tra l'essere umano e i volatili, in proporzione 98% e 2%.

Gli scenziati, incavolati, spalleggiati da Eliminatori (uomini incrociati geneticamente con lupi), li braccano ovunque e il gruppo di ragazzi-alati, capitanato dalla più adulta Max, dopo una vita in fuga, decide il controattacco, indagando sul loro passato, volendo capire cosa c'è dietro quella malvagia organizzazione e soprattutto tentando di capire che diamine di fine abbiano fatto i loro genitori.

Storia interessante ma che pecca proprio nel "come" viene raccontata: per parlare ad un pubblico di giovani-adulti, nativi digitali e teledivoratori, James Patterson schiaccia sempre sull'accelleratore, manco ogni capitolo fosse racchiudibile in un tipico video di YouTube, quasi spinto dal panico di perdere l'attenzione o annoiare il proprio lettore.

E come per un video di YouTube, la fine del libro (intendo cartacemente parlando) è affidata ad un invito a continuare la lettura sulla nuova edizione di Maximum Ride "prossimamente in libreria", il tutto scritto con lo stesso carattere utilizzato per la prefazione...

Praticamente il marketing che abbraccia la penna dello scrittore...
Una cosa che proprio non ho digerito.

Parlamoci chiaro, il libro non è per niente male (se si acconsente a sentirsi un po' adolescenti). Di facile e veloce lettura. Quello che rovina un po' il tutto, ripeto, è la sensazione d'essere al cospetto di un'opera "sintetica", prodotta al tavolo di un laboratorio, tanto quanto i suoi protagonisti alati.

Ma forse un adolescente non ragiona così.
Oppure sono io che sono troppo vecchio per queste cose.
E non dite la seconda... screanzati!

Commenti